sabato 28 settembre 2013

Il Filo d'Arianna dall'IRCCS San Camillo alla Galleria delle Cornici

I percorsi artistici e narrativi dell’IRCCS San Camillo sono esposti in una mostra alla Galleria delle Cornici del Lido di Venezia, da
Sabato 28 settembre a venerdì 4 ottobre.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 20.00.

Inaugurazione aperta al pubblico: sabato 28 settembre alle ore 18.00.

Ingresso libero.


Il filo d’Arianna è il titolo della mostra che sarà inaugurata sabato 28 settembre alle ore 18.00 presso la Galleria delle Cornici, in via Sandro Gallo 49/c al Lido di Venezia. La mostra è una “collettiva” di artisti speciali: i pazienti dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Ospedale San Camillo. Si tratta di lavori realizzati in tecnica mista all’interno di un percorso di medicina narrativa, condotto dalla dott.ssa Francesca Vannini, MusicArTerapeuta, dalla dott.ssa Simona Ghedin, psicologa, e dalla dott.ssa Francesca Meneghello, neurologa responsabile del Servizio di Riabilitazione Neuropsicologica.
Il tema si sviluppa attorno al mito greco di Teseo e Arianna, utilizzato come metafora per fare emergere le esperienze, le emozioni, l’umanità dei pazienti. Il labirinto, il filo di Arianna, il minotauro, la vittoriosa uscita di Teseo sono uno stimolo non verbale profondo e sono diventati così un ottimo canale tramite il quale i pazienti hanno potuto raccontare il proprio vissuto nel periodo della malattia.“Le persone colpite da patologie progressivamente invalidanti, come ad esempio la sclerosi multipla– spiega la dott.ssa Francesca Vannini –spesso hanno minor difficoltà ad esprimersi attraverso le metafore del mito e dell’arte, piuttosto che a raccontare direttamente la propria storia”. Le opere esposte sono state realizzate proprio all’interno di un percorso narrativo di questo tipo, in laboratori di comunicazione espressiva che hanno scaturito messaggi forti, capaci di emozionare il visitatore che, dietro alla rappresentazione del mito, riesce a cogliere tutte le problematiche di chi, ricoverato in ospedale, sta vivendo il momento della malattia.
Il percorso di medicina narrativa, attività offerta dall’IRCCS Ospedale San Camillo, è diventato anche un progetto di ricerca “Tra il Mito e la Cura” che, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, ha prodotto pubblicazioni di carattere scientifico sull’argomento.
La mostra è stata fortemente voluta dalla Prof.ssa Assunta Cuozzo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari, e dal Sig. Luigi “Gigi” Sepe, titolare della Galleria delle Cornici (via Sandro Gallo 49/c).

venerdì 20 settembre 2013

...e ti accorgi che il tempo è passato...


E' arrivato maggio, maggio del 2012,

nella dispettosa memoria del 1982,

un maggio di attesa dell'iscrizione alla scuola guida,

una ragazza bionda che andavi a trovare la sera,

il Bar Roma, la compagnia, il tuo Laverda blu,

il passato che già pesava,

ma un futuro che non era ancora scritto, almeno credevo,

pensavo non fosse ancora scritto.


Strane sensazioni, perdite di sensibilità, paresi facciale, e il medico che dice:

"reumatismi", "problemi psicologici", "fantasie".

Ricordo i giorni, ricordo le ore, il primo ricovero,

il reparto pieno ogni giorno dei miei amici,

mai solo, ma già lontano da loro.


Il secondo ricovero, il terzo, il quarto, sei mesi d'ospedale nell'83,

la patente che era già un ricordo e le mani che non mi permettevano di scrivere,

nè di allacciarmi camice e lacci, e mia nonna che lo faceva per me.


Gonfio di cortisone, dentro "un nuovo mondo" che pensavo transitorio,

poi la diagnosi, gli immunosopressori, i problemi agli occhi, la stanchezza,

la stanchezza che più non mi avrebbe abbandonato,

sempre presente come unica compagna fedele delle mie giornate.


Prima un bastone, poi il secondo, poi la sedia,

sempre la distanza, tra il tuo di mondo e l'altro di mondo,

il mondo che cammina sempre più veloce del tuo

e quando finge di aspettarti non ti aspetta nè ti cerca oltre.


Sono 30 anni,

30 anni di sclerosi multipla e mi pesano come non mai,

per quello che mi hanno tolto e che non mi ritornerà,

perchè quando ti accorgi che il tempo è passato,

il tempo è già passato.




Roberto