giovedì 10 febbraio 2011

Il capitano senza nome

Ci siamo conosciuti in una fase molto difficile della tua malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, 3 parole che per te non avevano nessun significato ma ogni giorno ti davano sempre più peso.

Era come se portassi un brutto cappotto che non ti piaceva ma insistentemente lo sentivi pesare sopra il tuo corpo.

Ho sempre ammirato il tuo coraggio, eri come un capitano che sfreccia nel mare con la sua nave,
incerto di come sarebbe stato il suo viaggio.

Quando guardavi noi operatori i tuoi occhi brillavano come stelle, il tuo sorriso risplendeva, nonostante la sofferenza, come una bandiera.

Ecco... sicuramente resterai uno dei migliori capitani.

Anche se il tuo viaggio qui e' finito
spero che nell'azzurro del tuo mare il viaggio continui e non abbia ancora trovato meta.

Non ti dimentichero',

Ali d’angelo

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