sabato 12 giugno 2010

L'azzurro struzzo volante, sfortunato di nome Willy

L'azzurro struzzo volante, sfortunato di nome Willy
C’era una volta un uovo particolare: molto grande e dal guscio liscio, lucido e colorato d’azzurro.
Un giorno di tarda primavera l’uovo si schiuse e da esso uscì un cucciolo di struzzo che subito volò verso la libertà.
Dopo alcuni giorni di lunghi voli sopra mari, montagne, praterie e campagne, il piccolo struzzo venne avvistato da un gruppo di cacciatori. La loro attenzione venne attratta dalla particolarità di questo struzzo che cantava come un usignolo ed era azzurro come l’uovo che l’aveva contenuto.
I cacciatori non avevano intenzione di ucciderlo bensì di catturarlo per poter fare un bel gruzzolo di quattrini vendendolo al circo.
Lo struzzo era ancora molto giovane e inesperto, quindi, fu davvero facile catturarlo per i cacciatori.
Non appena messo in gabbia, il prezioso cucciolo venne venduto al circo.
Qui fu costretto ad esibirsi col suo canto e il suo splendore davanti a centinaia e centinaia di persone.
La sofferenza che lo struzzino provava per la reclusione e per la frustrazione di sentirsi così sfruttato lo portarono a perdere gradatamente la voce, fino a rimanere completamente muto.
Per fortuna, tra il personale che seguiva gli animali, c’era anche un buon vecchio che comprese che il mutismo dello struzzo era dovuto alla sofferenza. Così decise di prendersi cura di lui per farlo stare il meglio possibile. Ma questo ancora non bastò a fare stare bene l’animale, così decise di ridargli la libertà: una notte serena aprì la sua gabbia e lo lasciò volare via.
Lo struzzo volò immediatamente fuori e, trovandosi molto lontano dal suo luogo naturale, si diresse verso le luci della città più vicina.
Sebbene fosse notte, c’era ancora molto traffico per le strade cosa che disorientava il piccolo, portandolo a cercare disperatamente di evitare tutti i rumori molesti e i pericoli. Tutto questo non bastò perché venne brutalmente investito da un treno.
Lo strano incidente fece scalpore e presto la notizia arrivò anche alle orecchie del custode che subito si allarmò e si mise a cercarlo per tutte le cliniche veterinarie della città. Alla fine lo trovò al pronto soccorso di una clinica, dove il piccolo era stato portato dopo aver perso un’ala per l’impatto violento e dopo esser diventato viola per la paura.
Il custode decise velocemente di portare l’animale nel migliore istituto veterinario della città, dove poter ricevere le migliori cure riabilitative, una volta operato: il San Camillo Vet.
Il cucciolo rimase senza un’ala ma in quest’istituto di cura ricevette amorevoli cure, tant’è vero che il suo manto da viola scuro divenne lilla e, dal mutismo completo, lo struzzo tornò ad emettere qualche piccola nota.
Il custode era felice dei risultati che il suo protetto aveva raggiunto, ma ancora non si dava pace, volendo vedere l’animale completamente ristabilito, almeno nell’umore.
Si mise a fare meticolose ricerche su questo strano struzzo, riuscendo a scoprire che era originario della Polinesia.
Quest’informazione lo portò a convincersi dell’importanza di riportare l’animale nel suo ambiente naturale.
Partirono immediatamente e, dopo ore ed ore di viaggio, giunsero nelle magnifiche isole tropicali della Polinesia, dove si sistemarono in una piccola casa confortevole. Nel giardino, tra due palme, appesero un’amaca, dove si stendevano per gran parte del tempo. Lo struzzo non stava ancora molto bene e così si stesero a lungo assieme, abbracciati, aspettando che qualcosa accadesse. Arrivò la notte e lo struzzo ancora non riusciva a dormire per via dei pensieri che lo tormentavano. Decise di esplorare l’isola, usando per la prima volta le zampe, perché non poteva più volare. Scoprì delle risorse del suo corpo che non pensava d’avere e questo lo confortò molto.
Camminò per molte ore e, lungo il tragitto, conobbe tanti suoi simili, tra cui una struzzina a cui non importava che fosse senza un’ala e che avesse un colorito violaceo. Così lo presentò a tutti i suoi amici, invitandolo a stare in loro compagnia.
Questa libertà e la scoperta della possibilità di camminare lo fecero gradatamente tornare azzurro e lo portarono a cantare di nuovo. Ora era tornato ad essere la vera essenza di Willy.
Anonimo

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