sabato 12 giugno 2010

Maila e il misterioso serpente

Maila e il misterioso serpente
C’era una volta, in una lontana terra esotica, uno splendido castello incantato, immerso in un enorme giardino dai mille fiori e piante, colorati e profumati.
In questa enorme tenuta, nacque Maila, bambina dall’intelligenza brillante e bellezza disarmante.
Lo splendore dei suoi occhi neri e dei capelli castani divennero leggendari. La sua carnagione ambrata divenne l’invidia di molte donne del paese.
Purtroppo Maila divenne presto orfana, rimanendo l’unica abitante del castello, assieme ai servitori.
La sua intelligenza e bellezza la portarono ad essere amata e stimata da tutti.
Nel paese viveva anche una vecchia e brutta strega, che moriva d’invidia pensando alla ragazza e all’affetto che la circondava. Così, un giorno, in preda ad un attacco d’ira, s’introdusse furtivamente nel castello, trasformando Maila in un orribile serpente.
La nuova pelle della povera principessa era irriconoscibile: divenuta squamosa e viscida, fece scappare tutti i servitori. La ragazza-serpente rimase l’unica abitante del castello.
Nessuno aveva capito che il serpente in realtà fosse la principessa, un tempo tanto amata. Anzi, ora che si trovava imprigionata nel corpo del fastidioso serpente, venne da tutti allontanata per la sua bruttezza.
Più il tempo passava, più s’inventavano leggende sul misterioso serpente, alimentate dalla cattiveria della strega che andava dicendo fosse anche molto cattivo.
Queste dicerie correvano velocemente di paese in paese e presto arrivarono anche alle orecchie di un uomo che decise di eliminare il temuto serpente, liberando tutti dalla paura.
Intanto, la principessa rimaneva sempre più sola e si ritirò nel giardino del castello, dove almeno trovava il conforto del profumo e dei colori dei fiori.
Il giardino era molto grande e, con l’allontanamento degli uomini, cominciava ad essere popolato da altri animali, addirittura da un orso e da un lupo.
Quando l’uomo decise di intraprendere questa spedizione, per eliminare il serpente pensò di dotarsi di una pietra infuocata e potentissima, che gli sarebbe servita per colpire l’animale a morte.
Dopo aver percorso miglia e miglia, giunse al castello armato della pietra infiammata, ma appena varcò le mura della tenuta, una pioggia miracolosa ne spense il fuoco, annullandone così tutti i poteri.
L’uomo non si arrese e decise d’addentrarsi ulteriormente nel giardino, dove improvvisamente incontrò l’orso. Inizialmente, l’uomo si spaventò a morte ma subito l’orso manifestò il suo carattere mansueto. I due decisero di allearsi per uccidere l’orrida creatura.
In un angolo remoto, i due trovarono un vecchio fucile ancora carico che sarebbe potuto servire al posto della pietra.
Il lupo, invece, aveva un carattere molto più introverso e solitario che lo portò a non allearsi, decidendo d’uccidere il serpente da solo.
L’uomo e l’orso, avvicinandosi al castello, incontrarono il lupo e, spaventati dal suo aspetto minaccioso, gli spararono, ferendolo a morte.
Dopo il tremendo fragore dello sparo, nel giardino calò un silenzio irreale, interrotto solo da una splendida melodia che proveniva da un cespuglio lontano.
I due decisero di avvicinarsi e, seguendo il suono, scorsero il serpente intento a cantare con voce soave che niente aveva a vedere col tanto temuto rettile. Sbalorditi dalla visione, rimasero atterriti e si scoprirono incapaci di uccidere una creatura tanto brutta nell’aspetto ma tanto incantevole nella voce. Lo sguardo dell’uomo, dell’orso e del serpente s’incrociarono e subito i primi due capirono che nel corpo del serpente doveva essere imprigionato quello di un’altra creatura.
L’orso si ricordò della strega del paese e subito pensò che potesse essere stata lei ad originare qualche maleficio. All’uomo venne istintivo fare un gesto d’affetto verso il serpente dalla voce e dallo sguardo incantevoli. Con estrema delicatezza, gli baciò la fronte e, come per incanto, dalla pelle viscida strisciò fuori la splendida principessa.
Con l‘annullamento dell’incantesimo, la strega si trovò improvvisamente pietrificata. Imprigionata nel corpo di una statua, venne buttata a terra da una misteriosa e potentissima raffica di vento, che la fece andare in mille pezzi.
Tra l’uomo e Maila sbocciò immediatamente l’amore, che li fece convolare a nozze e vivere felici e contenti.
Anonimo

Nessun commento:

Posta un commento